Oggi parliamo di pizzo. Quanti tipi di pizzi esistono? E come sono? Ecco una guida completa ai pizzi più conosciuti nel mondo.
Ci sono moltissimi tipi di pizzo e ognuno di essi è indicato per determinati lavori o viene utilizzato per decorare o realizzare particolari capi, come ad esempio gli abiti da sposa.
I pizzi si distinguono tra loro prima di tutto per la tecnica di lavorazione e poi anche per il materiale con cui sono fatti e per i motivi decorativi. Un pizzo può essere realizzato a macchina oppure a mano. In questo articolo trovi una guida completa ai pizzi con una loro breve descrizione. Per comodità sono stati suddivisi per tipologia.
Pizzi realizzati a mano

I prossimi sono i pizzi fatti a mano più conosciuti al mondo:
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pizzo a tombolo: viene realizzato intrecciando fili con l’ausilio di fuselli su un accessorio a forma di tamburo;
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pizzo filet: viene realizzato annodando fili per formare una rete. Proprio per questo motivo spesso è utilizzato dai pescatori per le loro reti;
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pizzo macramè: è in realtà una tecnica che prevede l’annodatura dei fili senza l’uso di aghi o uncinetti;
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uncinetto: per realizzare questo pizzo si utilizza un piccolo uncino che dà vita a una base di catenelle che vengono poi utilizzate per creare i motivi.
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reticello e puncetto: sono tecniche antiche realizzate con ago e filo.
Pizzi a macchina
I più conosciuti sono:
- pizzi Leavers: vengono tessuti con telai specifici e sono considerati tra pizzi i più pregiati;
- pizzi Jacquard: sono tessuti con i telai Jacquard, ritenuti i più comuni.
Tipi di pizzo classificati per stile
I pizzi vengono anche classificati a seconda dello stile. Vediamoli insieme:
- Chantilly: è un pizzo leggero e trasparente con motivi floreali. Viene considerato il più pregiato;
- Dentelle: si tratta di un pizzo con motivi geometrici, ideale per abiti scivolati e lingerie;
- Macramè: è un pizzo con nodi, versatile e adatto a diversi stili;
- pizzo di Burano: viene realizzato a mano con motivi floreali, geometrici o astratti, molto apprezzato per la sua delicatezza;
- pizzo di Cantù: noto per la sua eleganza e finezza, viene comunemente utilizzato per gli abiti da sposa;
- pizzo chiacchierino: di origine incerta, era molto comune e utilizzato in passato. È un pizzo leggero e delicato, caratterizzato da motivi geometrici e decorativi. Viene spesso impiegato per rifinire bordi, centrini, tende e anche colletti;
- pizzo Sangallo: con trafori e ricami, è un classico della tradizione italiana ed è ritenuto uno dei tessuti più pregiati e costosi del mondo;
- pizzo di Venezia: è un pizzo realizzato a mano che presenta motivi più elaborati, con rilievi e parti traforate;
- Rebrodè: è caratterizzato da motivi floreali profilati con un cordoncino. Alcuni dicono sia di origine francese altri che sia invece di origine medio orientale, quello in cotone è considerato più pregiato;
- Valenciennes: si tratta di un pizzo leggero, utilizzato in passato, caratterizzato da una trama fitta e regolare.

Che differenza c’è tra pizzo e merletto
Il tessuto in pizzo è spesso chiamato merletto e le due parole sono ritenute sinonimi. In realtà, con la parola pizzo si intendono spesso e volentieri anche le lavorazioni, mentre con la parola merletto ci si può riferire al tombolo in particolar modo.
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